Marco Biffani

Scrittore

L'autore

 

Mi sono accorto di essere un italiano medio e come tale i miei comportamenti, le mie curiosità, i miei interessi, i miei desideri e le mie emozioni, sono quelli della maggior parte di noi. Quindi mediamente comprensibili e accettabili. Non quelli di un Maestro di vita, o di un Guru che indica la via (non lo sono, né voglio sembrarlo), ma di un individuo di altezza media (m. 1,72 ), con 11 di calzino, 16 di collo e 41 di scarpe. Peso sui 75 chili (leggermente sovrappeso, come la maggior parte degli Italiani), ho fatto la scuola dell’obbligo, mi sono laureato in geologia in dieci anni di studi (perché lavoravo), ho fatto la mia brava ferma militare in aeronautica, mi sono sposato, ho una figlia che mi ha dato tre splendidi nipotini. Ho sempre lavorato e ora, in pensione, ho finalmente quel tempo per scrivere che prima non avevo. Mi piacciono le esperienze “forti” e interessanti e mi “diverte raccontarle”.
“E scrivo solo di cose provate, esperienze anche recenti, tentativi riusciti o meno, invenzioni, storie vere, accadimenti (per me) interessanti, fatti (per me) inusuali, insoliti, anche rari, spesso volutamente cercati.
Propongo solamente pratiche, argomenti e materie che in qualche modo mi hanno fatto vivere sensazioni nuove, emozioni forti, esperienze anche pericolose, ma che mi hanno trasmesso suggestioni mai provate prima, che mi hanno in qualche modo arricchito e che sottopongo a chi vuole sapere come sono state vissute, magari per ripeterle ed evitarne i gli errori.
Vedo il lettore come in uno specchio, simile a me, che prova le mie stesse curiosità, pulsioni e desideri. Che cerca quello che cerco io. Nuove informazioni, esperienze di altri, suggerimenti originali, proposte, cose utili da fare, esperimenti da verificare. Cerco di trasmettergli quelle emozioni che ho provato io, nell’agire, nello sperimentare, nel tentare cose nuove, nell’inventare. Suggerendogli di ripetere quelle esperienze senza, magari, incorrere negli stessi errori (che spesso riconosco), sottolineandone i rischi e i pericoli corsi, ma anche la “goduria” (ora “sballo”!), le soddisfazioni, i riconoscimenti, che ne ho ricavati.